Elvira Mistress of the Dark

Elvira Mistress of the Dark
 

Elvira: Mistress Of The Dark è un videogioco di ruolo horror, con protagonista l'attrice Cassandra Peterson nel ruolo di Elvira. Il gioco è stato creato dalla Horrorsoft e pubblicato nel 1990 dalla Accolade. Si tratta del secondo gioco sviluppato dalla Horrorsoft, dopo Personal Nightmare.

Trama:
Nella storia del gioco, il giocatore è stato chiamato a salvare la strega Elvira, che è stata rapita e tenuta prigioniera all'interno del suo stesso castello, da un suo malvagio antenato che improvvisamente è ritornato in vita. All'inizio della storia, il giocatore viene catturato, e salvato da Elvira. Tuttavia Elvira ha perso tutti i propri strumenti magici e le sue pozioni, ed il giocatore deve ritrovargliele affinché la strega rientri in pieno possesso dei propri poteri e possa riprendere il controllo del castello.

Gameplay:
Come tutti gli altri giochi della Horrorsoft successivi a Personal Nightmare, Elvira propone un gameplay a metà tra l'avventura grafica e il dungeon crawling. Il giocatore dovrà esplorare le vastissime ambientazioni che compongono il gioco, alla ricerca di diversi oggetti che lo potranno aiutare a proseguire o a scampare ad eventuali pericoli.
Occasionalmente, il giocatore dovrà affrontare dei nemici in battaglie in tempo reale, in cui dovrà cercare di parare i colpi dei nemici per poter poi passare al contrattacco e ucciderli. Ogni volta che si vince una battaglia, il giocatore guadagna dell'esperienza per l'arma utilizzata in combattimento, il che renderà i successivi combattimenti con quell'arma più facili. Altri nemici devono essere eliminati utilizzando su di loro un certo oggetto in maniera quanto più veloce possibile, altrimenti uccideranno istantaneamente il giocatore (un esempio è dato dal lupo mannaro).
Più avanti nel gioco, si possono anche recuperare degli ingredienti da utilizzare nella cucina di Elvira (attraverso il comando Mix), i quali permettono di ottenere delle pozioni che potenziano gli attributi o fanno recuperare punti ferita.

Attributi:
Forza: Influenza i danni che si possono infliggere ai nemici;
Resistenza: Influenza la resistenza ai danni del giocatore;
Agilità: Mostra la probabilità di ottenere l'iniziativa in combattimento, potendo così attaccare per primo;
Abilità: Mostra il livello di abilità del giocatore con l'arma attualmente equipaggiata. Aumenta ogni volta che si vince una battaglia utilizzando l'arma equipaggiata.

Recensioni:
Elvira vinse il Computer Gaming World 1991' come miglior Gioco di ruolo dell'anno.[2]

Sequel:
Il gioco ha avuto un sequel Elvira 2: The Jaws of Cerberus, pubblicato nel 1992.

http://it.wikipedia.org/

Elvira: Mistress Of The Dark è un gioco di ruolo horror, con protagonista l'attrice Cassandra Peterson. Il gioco è stato creato da Horrorsoft e rilasciato nel 1990 da Accolade. Elvira ha vinto il Computer Gaming World del 1991 come Gioco di Ruolo dell'anno. E 'stato pubblicato da Horrorsoft, dopo il loro primo gioco "Personal Nightmare". poi seguito da Elvira 2: The Jaws di Cerberus.
Adventure/Rpg dalla visuale in prima persona in cui ci troveremo ad impersonare il fidanzato dell'affascinante strega Elvira (la Signora delle Tenebre del titolo, direttamente dall'omonimo film). Elvira si trova con noi in visita ad un castello medioevale infestato da spiriti, mostri, creature dell'oltretomba. Il nostro scopo sarà aiutare Elvira ad impedire il ritorno alla vita della malvagia Regina Emelda, antica strega e proprietaria del castello.
Questo gioco offre decine di sequenze di morte differenti. Se il cuoco
in cucina ti uccide, per esempio, potete vedere la vostra testa
fluttuante nel suo calderone.

Il gioco ha un sistema di combattimento in tempo reale.
Il castello è pieno di guardie che cercheranno di fermarvi. I Combattimenti sono visti
da una visuale in terza persona e si hanno solo due opzioni e cioè l' affondo e la parata.
L'interfaccia utilizza un layout abbastanza standard con vista principale prendendo la maggior parte dello schermo e ai lati si possono trovare cose come le azioni (esaminare, prendere, ecc) e il movimento. Sulla parte inferiore dello schermo viene visualizzato il vostro inventario e il testo ogni volta che si incontrano persone che vogliono parlare invece di combattere. Purtroppo non è possibile muoversi con i tasti cursore che sarebbe stato un po 'più facile che solo utilizzando i pulsanti sullo schermo.

LA STORIA:
Una delle prime avventure horror, che ebbe a suo tempo un buon successo, tanto da generare un numero 2.
Inutile soffermarsi sulla storia. In pratica devi sconfiggere, con la tua astuzia e con l'aiuto delle pozioni della maga Elvira, la cattiva strega Emelda.
L'azione si svolge tutta in un castello nel quale potrai accedere ad un discreto numero di locazioni. .
E' il classico gioco del "cercare ed usare" oggetti, facendo una certa attenzione perché si può morire.
I controlli del gioco sono inseriti nella schermata. A sinistra le frecce direzionali "Nord-Sud-Est-Ovest-Su-Giù", a destra l'elenco delle azioni che si possono compiere sugli oggetti, in basso l'inventario e lo screen delle conversazioni sottotitolate.
Per l'epoca la grafica era di buona qualità e sufficientemente curata.
Gli enigmi sono piuttosto semplici se considerati dall'occhio del giocatore smaliziato ma, tenendo conto sempre del fatto che all'epoca dell'uscita di questo gioco le avventure grafiche erano ancora agli inizi, diciamo che poteva richiedere un certo impegno.
Vi sono anche dei momenti di azione in cui bisogna combattere ma sono episodi del tutto superabili.
Il gioco non è lungo anche perché il raggio d'azione è praticamente circoscritto ai vari piani del castello.
In conclusione: Un gioco horror che a suo tempo ebbe dei fan, tanto da suscitare l'uscita di un secondo episodio. Personalmente non ho provato lo stesso entusiasmo.

http://aspidegioconda.wordpress.com/

Elvira Mistress of the Dark
Pubblicato da Lancil9 alle 07:00

Come ogni persona sana di mente che si rispetti, posseggo una lista nascosta dentro una busta, in un doppiofondo del cassetto di camera mia che se viene aperto senza la giusta chiave (una penna) rilascia una benzina che brucia il foglio.

In questa lista ci sono scritte tutte le cose che fin da bambino mi sono ripromesso di fare. Tra queste, nei primi posti, appare, scritto con infantile grafia: terminare Elvira, la tettona del castello.

Tutto cominciò un piovoso giorno di 17 anni fa quando, tra una puntata di Bat Roberto e una gara con me stesso alla pista Polistil, qualcuno mi portò 5 floppettini blu. Un gioco nuovo! Hurra!

Al tempo avevo sì e no 10 anni, e sentirmi il suono di una campana, seguito da un motivetto modern-orrorifico e un ululato, era qualcosa di assolutamente inquietante.

Purtroppo, dopo diverse ore di gioco muovendo il cursore a caso sullo schermo, mi resi conto che effettivamente il gioco era scritto in inglese. E che probabilmente in mezzo a quelle parole ci poteva essere la chiave per andare avanti. Nonostante tutto, ero riuscito ad arrivare parecchio lontano con il classico metodo del prova tutto con tutto, ed ero diventato anche piuttosto abile con i combattimenti. Purtroppo a quei tempi la pirateria era legale, e avere un gioco nuovo significava tirare il braccio del babbo e dirgli: "Baaa, andiamo da Giovagnoli in città a vedere i giochi nuovi?".

I bei tempi in cui nessuno ti diceva: con il Mac non succede!
Qualche novità c'era sempre, ben evidenziata da una lista stampata con tanto di nome gioco, numero dischi e data di uscita (vendendo solo giochi copiati senza manuale, scatola o almeno una foto, non sapevo mai a cosa andavo incontro). Poter avere giochi nuovi ogni settimana a 5 mila lire significava anche abbandonarli dopo pochi giorni.

Per Elvira la cosa durò qualche mese, ma il ricordo di quel gioco inquietante non mi abbandonò, e, dopo essere cresciuto a forza di merdosissime merendine alla carota (le maledette Camille, probabilmente le colpevoli numero uno per i miei problemi di vista... diciamo numero due, dai), in anno Domini 2010 è arrivato il momento di rimetterci mano.

Maledette saghe!
Complice la ScummVM, l'installazione è risultata particolarmente facile e veloce, e, dopo essermi salvato tra i preferiti alcuni siti con soluzioni, mappe e ricettari (ti piace vincere facile?), insieme ad un amico altrettanto appassionato siamo entrati finalmente nel castello e... meraviglia delle meraviglie, scopriamo che c'è effettivamente una trama.

Noi impersoniamo infatti un banale ragazzaccio pagato dalla signorina Elvira per liberare il castello da tale Emelda, e grazie alla sua complicità nel crearci incantesimi tramite un libro di ricette (forse l'unico legame del gioco con la storia dell'omonima pellicola, tutt'altro che horror) comincia la nostra avventura. Ma qualcosa ci riporta alla giovinezza. Il gioco è infatti scritto tutto in americano, e nuovamente ci perdiamo il 20% delle frasi e dei significati. Così, con una mano sul mouse e l'altra sul dizionario, riparte l'esplorazione tra le varie stanze del castello.

Il gioco fortunatamente è invecchiato bene e il ricordo d'infanzia non viene tradito, anzi, cominciamo a capire che siamo davanti a qualcosa di veramente difficile dove l'esplorazione degli scenari è fondamentale per non dimenticarsi nessun piccolissimo oggetto che sappiamo si rivelerà prima o poi indispensabile.

Grazie alla velocità dell'emulatore morire non è più l'esperienza straziante che richiede 3 minuti per ricaricare il salvataggio precedente (durato altri 3 minuti) e condizionato da un paio di noiosissimi cambi di floppy, così, prima di ogni stanza o di ogni combattimento complesso, nulla ci vieta di fare un bel salvataggio veloce.

Sentire l'urlettino dell'avversario colpito non ha prezzo
Al momento siamo ancora molto indietro nel gioco, ma è bellissimo vedere come riaffiorino ricordi lontanissimi durante ogni partita:

- Mi sa che in quella stanza c'è un licantropo.
- Eh, ma in quell'altra c'è la vecchietta che gli devi tirare il sale.
- Se ti butti nel pozzo c'è la scenetta che muori annegato.
- Vuoi un tronky al cocco che a me fanno cacare?

Riuscirò a vedere finalmente il finale senza passare per il longplay (che coincide con l'allora: chiama l'amico di tuo fratello che l'ha finito)?

http://www.recensopoli.it/


 






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