Another World

Another World
 

Another World (Out of This World negli USA e Outer World in Giappone) è un videogioco di fantascienza del 1991 sviluppato da Eric Chahi per la francese Delphine Software International e pubblicato dalla Interplay. La grafica e la copertina sono state disegnate dallo stesso Chahi, mentre le musiche sono di Jean-François Freitas.
Il gioco è d'azione di tipo simile al platform, con alcune varianti. Il giocatore interpreta uno scienziato, Lester Knight Chaykin, che deve sfuggire a diverse situazioni di pericolo.
Oggi Another World è considerato, dalla critica specializzata, un "classico". All'epoca dell'uscita ha ottenuto un buon successo, tanto da generare un seguito del quale però Chahi non ha nulla a che fare: Heart of the Alien: Out of this World parts I and II, disponibile solo per Sega Mega CD, in cui il protagonista è l'alieno co-protagonista della storia.
Modalità di gioco:
Il giocatore si ritrova a guidare le azioni del personaggio (principalmente correre, saltare e sparare) nel tentativo di superare una serie di ostacoli. In alcuni punti il gioco ha delle digressioni, come il combattimento in un'arena, ma principalmente tutto si basa sull'eliminazione, anche con sistemi non diretti, di guardie aliene, del superamento di porte con sistemi di apertura di diverso tipo e nell'attraversamento di crepacci o altri impedimenti fisici. La schermata di gioco è priva di tradizionali indicatori (come il numero di vite a disposizione o simili); non sono presenti dialoghi, scritti o recitati. L'unica indicazione si ha in caso di morte del giocatore, quando viene mostrata la password di ogni sequenza-livello con la quale ricominciare da dove si è arrivati.

Realizzazione:
Il gioco è stato creato su un Amiga 500 con 1MB di RAM e un disco rigido da 20MB; è stato inoltre utilizzata una telecamera per rendere meglio alcune animazioni e un dispositivo di cattura video, in grado di digitalizzare delle immagini da input analogico. Il motore grafico è in grado di muovere personaggi costituiti da poligoni su fondali bidimensionali. Alcune animazioni (ad esempio la scena iniziale con l'automobile che parcheggia) è stata creata attraverso la tecnica detta rotoscoping: dopo avere filmato una scena "reale", l'autore ha riversato il video su videocassetta. Quindi, utilizzando il "fermo immagine", il frame è stato digitalizzato e infine replicato nell'editor del gioco.

Versioni:
Another World è stato inizialmente commercializzato per il computer su cui è stato creato, ovvero l'Amiga 500; poco dopo è stata realizzata una versione per Atari ST, leggermente inferiore per quanto riguarda grafica e sonoro. L'anno seguente, il 1992, ha visto la luce delle versioni Macintosh e MS-DOS, dotate di alcune nuove sezioni rispetto all'originale e ad un intero nuovo livello. Nello stesso anno è stato convertito, grazie all'Interplay, su Sega Mega Drive, Super Nintendo e Apple IIGS: queste ultime due si differenziano per un uso più intensivo della musica, originariamente limitata all'introduzione e al finale. La versione per la console Nintendo è, come da prassi per l'azienda giapponese, censurata. Nel 1993 il gioco viene convertito su 3DO, arricchito di fondali più dettagliati e dotato di musiche differenti. Nel 1994 Another World è contenuto nel medesimo disco del suo seguito su Sega CD, Heart of the Alien.
Dopo la chiusura di Delphine avvenuta nel 2004, Eric Chahi ha acquisito i diritti del gioco, permettendone nuove versioni: Pocket PC, telefoni cellulari e Microsoft Windows. Quest'ultima rende possibile visualizzare il gioco a risoluzioni elevate (fino a 1280×800) e contiene nuovi fondali realizzati dallo stesso Chahi. Nel 2007 questa versione, inizialmente acquistabile solo tramite download, è stata inserita in una riedizione intitolata Another World - 15th Anniversary Edition, della Lexicon Entertainment. Nel disco sono presenti contenuti speciali, compresa una intervista all'autore.
Nel 2011 arriva la versione 20th Anniversary Edition, disponibile anche per iOS e Android. Queste versioni hanno l'aggiunta di poter scalare la risoluzione con il semplice "swipe" di due dita sullo schermo mentre si gioca, rendendo possibile giocare sia la versione originale che quella in alta definizione del 2007.Nel 2011 arriva la versione 20th Anniversary Edition, disponibile anche per iOS e Android. Queste versioni hanno l'aggiunta di poter scalare la risoluzione con il semplice "swipe" di due dita sullo schermo mentre si gioca, rendendo possibile giocare sia la versione originale che quella in alta definizione del 2007.

Versioni Non ufficiali:
Nel 1995 è stata distribuita una versione non ufficiale per Windows 3.x.[senza fonte] Tra il 2004 e il 2005, il francese Gregory Montoir realizzò, tramite reingegnerizzazione, un interprete denominato raw che permetteva l'utilizzo di Another World su sistemi Microsoft Windows. Tuttavia, contemporanemanete, Chahi stava realizzando la riedizione commerciale di Another World, quindi chiese a Montoir di rimuovere i file del progetto dal suo sito. Il progetto continuò, questa volta con l'autorizzazione di Cahi, su altre piattaforme: da raw derivano le versioni GP32, Dreamcast e Tapwave Zodiac. Sempre nel 2005 Cyril Corgordan realizzò una versione per Game Boy Advance, anch'essa inizialmente ostacolata da Cahi ma in seguito autorizzata. Il codice sorgente di questa versione diventerà la base delle versioni per Symbian.[6] Nel solito periodo uscì un'ulteriore versione per Game Boy Advance, questa volta realizzata a partire da quella per 3DO del quale richiede i file originali. È in lavorazione una versione per Atari Jaguar.

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Eccoci, ci siamo. Dopo una lunga presentazione appare la prima schermata… voi in una gabbia con una specie di orco che vi sorveglia. Non vi accende nessuna lampadina?
Sto parlando di “Another World”, un vero cult che ha innovato il mondo dei videogiochi (per gli americani “Out of this World”).
La storia è semplice. Impersonate lo scienziato Lester Knight Chaykin, il quale sta lavorando ad un esperimento in un acceleratore di particelle quando viene coinvolto in un incidente che lo tramortisce e lo trasporta su un pianeta sconosciuto.
Al vostro risveglio, scopre di essere stato catturato da una razza aliena, che utilizza armi a energia simili a laser. Scopo del gioco è evadere, prima dalla prigione e poi dalla città nemica, per tornare a casa. Ad aiutarvi ci sarà per tutta l’avventura il vostro compagno di cella che si rivelerà fondamentale in alcuni frangenti del gioco (soprattutto alla fine).
“Another World” è considerato un Platform, anche se molto particolare. Infatti, più che altro è un Puzzle-game, dato che per proseguire e vincere dovrete risolvere un’infinità di rompicapo, compiendo l’azione giusta. Inoltre, a seconda della sezione nella quale vi trovate, i due classici pulsanti avranno varie funzioni. Dal correre al saltare, all’attaccare. Su questo ultimo fronte, all’inizio potrete solo calciare ma successivamente troverete una specie di pistola che diverrà la vostra compagna. Una volta impugnata l’arma, a seconda di quanto tempo terrete premuto il pulsante di fuoco, potrete sparare un colpo singolo che ucciderà il vostro nemico oppure generare uno scudo che vi proteggerà dall’offensiva nemica o anche produrre una scarica di energia molto potente, utilissima per distruggere muri o neutralizzare gli scudi dei nemici. Imparare a usare bene i tre tipi di sparo è fondamentale per riuscire a completare il gioco.
Ci saranno sezioni dove il nostro eroe “pel di carota” (Lester è roscio per la cronaca) dovrà anche nuotare o guidare un veicolo. Per esempio alla fine, quando a bordo di un carro armato sarete costretti a combattere in un’arena.
In alcuni punti “Another World” è stato realizzato con grafica basata su poligoni in due dimensioni (una novità per il 1991, quando il gioco uscì). Si tratta principalmente di scene che collegano le diverse situazioni. Anche l’atmosfera è stata molto curata, sia nella grafica sia nella parte musicale (realizzata da Jean-François Freitas) e ci sono numerose animazioni anche sullo sfondo dei livelli. Per quanto riguarda il testo, invece, è presente solo nei titoli di testa e nella presentazione. Nel gioco sarete guidati da diagrammi, gesti o suoni.
In teoria doveva essere un titolo unico, almeno in base alle parole del suo creatore Eric Chahi. Su pressione dei numerosi fan del gioco, invece, decise di scrivere un seguito chiamato “Heart of the Alien”, che uscì solo per il Sega CD nel 1994. Il gioco era simile al suo predecessore nello stile ma il nuovo capitolo vedeva l’alieno “Buddy” passare da voce narrante (è lui che spiega a Lester dove si trova e cosa succede all’inizio del primo titolo) a protagonista.
Nel 1992 e nel 1995 uscirono anche “Flashback” e il suo seguito “Fade to Black”, che erroneamente sono stati considerati dei seguiti di “Another World” a causa di un gameplay e una grafica simile. I due giochi, invece, non hanno alcun collegamento in quanto le storie sono completamente differenti e alla loro realizzazione non ha mai lavorato Chahi. Il programmatore, nel 1998, lasciò la Delphine, la casa di produzione di tutti e quattro i videogames, per fondare una sua etichetta indipendente: la Amazing Studio. Da questa avventura nacque “Heart of Darkness”, con una storia nuova ma allo stesso tempo molti simile sia nello spirito sia nella grafica al titolo originale.
Il successo di “Another World” è confermato sia dai molti premi che ha vinto sia dal fatto che ha influenzato il lavoro di molti giovani programmatori internazionali. Uno su tutti, il game designer giapponese, Fumito Ueda, che nella realizzazione di “Ico” (Ps2) si è basato sul gioco di Chahi. Inoltre, nel 1997 uscì su Amiga “OnEscape”, connesso sia ad “Another World” sia a “Flashback”, che ottenne numerosi riconoscimenti: “Game of the Year 1997 - Amiga Flame”, “Game of the Year 1997 - Amiga Max” e “1997 CU Superstar - CU Amiga”. Infine, alla fine del 2006, in occasione del suo quindicesimo compleanno, è stata rilasciata una edizione speciale di “Another World” andata a ruba. Questa includeva contenuti inediti da veri collezionisti (il cd-audio con le musiche del compositore Jean-François Freitas, il making-of, dei documenti video e altro materiale mai visto prima). Cose dell’altro mondo… alieno!

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LA STORIA
Un incidente causato da un fulmine proietta il protagonista in un "altro mondo" fitto di insidie e di pericoli.
Il protagonista per ritornare nel suo mondo e nella sua epoca dovrà superare delle prove e cercare di salvarsi dai numerosi pericoli che lo insidiano.

IL GIOCO
Un gioco 2D dalla grafica spartana ma che all'epoca della pubblicazione appariva già innovativa.
I movimenti sono abbastanza fluidi anche se si è notato che la rispondenza ai comandi della tastiera non è così pronta come dovrebbe e trattandosi di un gioco in cui vi sono molte azioni di tipo arcade in cui si decide la salvezza del portagonista, questo non è un neo secondario.
Il gioco ha molti limiti, non ultimo quello dell'interfaccia che è di difficile gestione. Inoltre ogni volta che si muore bisogna inserire di nuovo il codice di accesso.
Anche per l'epoca in cui fu scritto, sebbene abbia avuto un certo successo, non merita lodi come gioco di avventura.

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Una Ferrari nera come le ali di un corvo si ferma in derapata nei pressi di una misteriosa costruzione. L'odore di pneumatico bruciato aleggia ancora nell'aria quando da essa scende un uomo dai capelli rossi. Il dottor Lester Knight Chaykin, giovane fisico dalla mente geniale, attraversa la porta di un ascensore che lo condurrà all'interno di un avveniristico laboratorio scientifico. Non è la serata ideale per uscire, e nell'aria si avverte l'avvicinarsi di una tempesta. Ma Lester sa che il progetto 23 non può attendere. Passata l'identificazione di accesso, Lester si presta ad avviare l'acceleratore molecolare. Ma qualcosa va storto: poco prima che le particelle accelerate raggiungano il punto di arrivo, un fulmine colpisce la struttura, interferendo con l'esperimento e investendo Lester con un misterioso raggio che lo teletrasporta... in un altro mondo.

Dopo essere scampato miracolosamente all'aggressione da parte di un temibile mostro alieno grazie all'intervento di misteriosi e nerboruti umanoidi, Lester scoprirà che i suoi “salvatori” in realtà hanno intenzioni tutt'altro che amichevoli... Catturato e rinchiuso in una gabbia all'interno di una stazione mineraria, farà la conoscenza con colui che diverrà il suo unico amico e ancora di salvezza in un mondo ostile....

È con questa premessa che ha inizio uno dei videogiochi più famosi e rivoluzionari della storia.

Arma aliena

Another World è un platform game sviluppato da Delphine Software International, allora giovane casa francese nata nel 1988. Il vero padre di questo gioco è il programmatore francese Eric Chahi, il quale non solo ha curato l'aspetto grafico del gioco, ma ha anche personalmente disegnato la locandina che si può ammirare sulla confezione.

Il gioco presenta un gameplay studiato su comandi estremamente semplici; l'azione si basa principalmente sui comandi saltare-correre-sparare. Lester non potrà disporre di un arsenale bellico degno dell'esercito israeliano, bensì di un'unica, formidabile arma aliena: una pistola a raggi laser in grado di incenerire i nemici e capace di creare campi di forza protettivi o un potentissimo raggio distruttivo semplicemente mantenendo la pressione sul tasto di fuoco per alcuni secondi. Se la cosa può far storcere il naso agli amanti della varietà, la possibilità di utilizzare l'unico strumento di morte reperibile durante il gioco ben si addice all'impostazione realistica del gioco: infatti non è dato sapere quando la pistola finirà le munizioni (la parsimonia è d'obbligo) e non di rado vi troverete nell'infelice situazione di aver esaurito la carica dell'arma. Fortunatamente durante l'avventura troverete alcune (rarissime) celle di ricarica che rimpingueranno il caricatore dell'arma. Uno strumento semplice ma funzionale insomma. Unico inconveniente: i nemici che incontrerete durante l'avventura disporranno tutti del medesimo gingillo.
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Maledetti scorpioni!

La longevità è un aspetto controverso di Another World. Le prime partite saranno caratterizzate da un elevato tasso di mortalità e da un discreto livello di difficoltà, in progressivo aumento man mano che del gioco si svilupperà (niente scudi, protezioni o barre di energia... un solo morso di “scorpione alieno”, un singolo colpo di laser, una caduta da altezza elevata, e il nostro eroe sarà pronto per concimare margherite).

Lester non sarà obbligato a seguire un unico inevitabile percorso, ma potrà perlustrare gli angusti corridoi e le fredde caverne dell'ambientazione in lungo e in largo, salvo poi commettere madornali errori di valutazione nello scegliere quale strada intraprendere, con il rischio di rendere impossibile il proseguimento dell'avventura. Dettagli che possono inizialmente infondere nel giocatore inesperto una sorta di frustrazione mentale. Fortunatamente il numero di vite a disposizione è illimitato e ogniqualvolta il personaggio morirà l'azione riprenderà dall'ultimo check-point raggiunto, recuperabile anche dopo aver spento il Megadrive grazie a un comodo sistema di inserimento di una password di salvataggio.

Peccato che una volta imparato a memoria il percorso ideale, il gioco possa essere tranquillamente finito in meno di quaranta minuti.
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Come al cinema!

Senza dubbio l'aspetto grafico di Another World è il fulcro gravitazionale di tutto il gioco. Per realizzare la sequenza di movimenti dei personaggi è stata utilizzata la tecnica del rotoscope. Impiegato per molti anni nella realizzazione di cartoni animati, il rotoscope prevede che l'animatore, partendo da un filmato in riproduzione, tracci di un oggetto in movimento il suo contorno: tutto ciò che è al suo interno può essere facilmente estratto dal resto della scena, per poi ricollocarlo in una diversa scenografia. Con l'avvento della computer grafica questo espediente è stato largamente utilizzato per la realizzazione di videogiochi; il leggendario Prince of Persia è stato uno dei primi titoli realizzati in rotoscope. Ma con Another World il livello di realismo aveva toccato picchi mai visti fino a quel momento.

L'ambientazione e la trama rendono bene l'idea di un mondo alieno e completamente estraneo al personaggio; l'atmosfera è molto curata, grazie alle numerose animazioni presenti anche sullo sfondo, ma gran parte del merito spetta alle avvincenti e dettagliate sequenze di collegamento realizzate con grafica in 2d, che conferiscono al gioco una profonda vena cinematografica e che porta a un concetto affrontato per la prima volta da Another World: l'importanza della fisicità e dell'espressività dei personaggi nella realizzazione di un videogioco. La totale assenza di dialoghi non impedisce alla storia di evolversi in maniera chiara e scorrevole, anzi, ne diventa parte integrante.

Anche l'orecchio vuole la sua parte e per fortuna la colonna sonora (realizzata dal francese Jean-François Freitas) è azzeccata e ben realizzata. Discreto anche l'audio, che sfrutta ottimamente le potenzialità del Megadrive (avvincenti i combattimenti a colpi di laser).
Another World

The End (?)

Another World termina in maniera enigmatica ed estremamente hollywoodiana: un vero capolavoro di grafica altamente scenografico, un ulteriore motivo per scoprire questo meraviglioso videogame.

Tutto lasciava presagire un seguito, che in efetti uscì su Sega CD col nome di Heart of the Alien. Il sequel riprendeva lo spirito di Another World ma vantava un dettaglio grafico superiore e una qualità audio straordinaria; ciononostante, l'accogleinza fu decisamente più tiepida.

COMMENTO
La redazione

Another World è indubbiamente un capolavoro, forse non premiato dal successo di pubblico che avrebbe meritato. Un cult, affascinante e apprezzabile anche oggi. Qualche recriminazione può essere fatta sulla scarsa longevità, che impedisce ad Another World di raggiungere la perfezione. Il classico gioco che non dovrebbe mancare nella vostra ludoteca.

http://www.vgnetwork.it/

Another World: 20th Anniversary Edition – Recensione
di Thomas "kidthomas77" Del Guercio

Gli anni ’90 sono stati senza dubbio i migliori momenti dell’era dei videogames, basti pensare ai tempi di Amiga, periodo in cui abbiamo conosciuto giochi come Cannon Fodder o Sensible Soccer. Ma sono stati Éric Chahi e Delphine Software i veri protagonisti di quegli anni che con perle storiche come Flashback e Another World sono riusciti ad imprimere nei nostri cuori il loro modo di fare arte. Parliamo degli anni in cui era solo una persona a creare interamente un videogioco, e nel caso di Another World parliamo del francese Chahi, che realizzò il gioco utilizzando solo Basic e Assembler. Oggi, a distanza di 20 anni, Another World affronta le ingiurie del tempo e Chahi decide di far conoscere il suo mondo alternativo anche alla nuova generazione di giocatori.

STESSO GIOCO, TUTTO UN ALTRO MONDO

“Volevo che il giocatore si trovasse completamente immerso in un mondo straniero, un mondo misterioso ma allo stesso tempo credibile”. Con questa dichiarazione Chahi ci ha donato un gioco che riesce a trasmettere fin dai primi minuti proprio ciò che l’autore voleva. La storia prende il via con l’entrata in scena della Ferrari di Lester Chaykin, un fisico che, giunto nel proprio laboratorio, avvia il suo esperimento con l’acceleratore di particelle. Nel corso di tale esperimento, tuttavia, un fulmine colpisce il laboratorio creando un’anomalia che catapulterà il nostro scienziato in uno strano mondo alieno abitato da indigeni che ne faranno loro prigioniero. L’unica speranza di Lester per fuggire è quella di collaborare con un compagno di prigionia, uno dei locali di razza nativa del pianeta, e combattere per la propria libertà e sopravvivenza.

Capostipite del genere “cinematic platform”, Another World vanta un fattore cinematografico sottolineato non solo dall’introduzione di stupenda fattura, ma da un’ottima miscela tra gameplay e scene d’intermezzo che si susseguono senza pause, donando un senso di continuità al giocatore che resterà costantemente col fiato sospeso come, spesso e volentieri, succede con un buon film. Il gioco quindi è privo di indicazioni a schermo, senza alcun tutorial o indicatori di vita; una scelta stilistica che immerge totalmente il gamer nelle disavventure del proprio alter ego. Di pregiata fattura è il level design che nonostante l’età resta funzionale, mostrando una certa originalità in molte situazioni, costringendo l’utente a pensare velocemente e a saper sfruttare l’aiuto dell’amico alieno, che in altre situazioni dovrà essere Lester stesso a sostenere, spesso nei momenti di maggior difficoltà.

Per quel che concerne il gameplay, risulta semplice ma efficace; il nostro protagonista ha infatti a disposizione pochi comandi: con un tasto si salta, mentre col secondo tasto sarà possibile correre, sparare o effettuare ogni azione possibile. Forse a molti dei ragazzi di oggi potrà far storcere il naso questo concept di comandi, che coi joypad attuali avrebbe potuto essere meglio gestito, ma vi assicuriamo che niente è stato fatto a caso e che, forse dopo alcuni piccoli imbarazzi, ci si troverà subito a proprio agio coi controlli.
Una sottile miscela di ieri e di oggi

Graficamente l’edizione ventennale assomiglia più ad un remake che ad un rinnovo, mostrando una sostanziale revisione del comparto grafico, anche se pensiamo non sarebbe servito. Another World, infatti, ha sempre offerto paesaggi particolareggiati, con personaggi costruiti grazie ai poligoni flat, assemblati e animati divinamente. A distanza di 20 anni il titolo resta ancora bello da vedere, colorato, vivace e con animazioni fluide grazie al sapiente uso che Chahi fece con il rotoscoping. La nuova veste grafica offre, tuttavia, nuovi sfondi ricchi di svariati effetti luce e con texture in più che vanno ad implementare ulteriormente gli ambienti.

Viene inoltre integrato un motore di rendering, in grado di aumentare i poligoni, migliorando ulteriormente le animazioni ed ottimizzando il gioco per una risoluzione più alta. Va detto, inoltre, che il titolo offre la possibilità di passare tra il vecchio comparto visivo e la nuova veste con la semplice pressione di un tasto. Sicuramente una bella opzione, che consente di valutare la fedeltà della nuova grafica con il lavoro di Éric Chahi, nonché dona la possibilità di deliziare i puristi, senza scandalizzare i neofiti, che scopriranno uno stile grafico unico e ben lungi dall’essere superato. Anche sull’aspetto acustico del gioco si presentano delle novità, infatti è possibile scegliere tra il sonoro originale o la versione rimasterizzata con un arricchimento di alcuni effetti sonori, anche se la differenza non risulta particolarmente evidente.

IN CONCLUSIONE

Another World: 20th Anniversary Edition è un grande tributo al lavoro di Éric Chahi. Riesce a ricreare le stesse sensazioni del gioco originale, con il comfort di console di nuova generazione e un lifting grafico convincente. Another World è un vero gioiello e questo porting è l'occasione migliore per annoverarlo nella propria collezione, nonché rispolverare ludicamente il passato. Va inoltre menzionato il fatto che la versione per le macchine Sony include un triplo cross-save, che permetterà di giocarlo e continuare la stessa partita sia su PS4, che su PS3 e PS Vita.

Pro
Venti anni e non sentirli
Ottimo comparto grafico  
Sonoro rimasterizzato

Contro
Dura poco

Voto
9
 
Fuori da questo mondo, c'è un altro mondo.

http://www.z-giochi.com/

Soluzione(Mirror)

Another World - 20th Anniversary Edition















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